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Attualità

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Incombe il marchio dell'Apocalisse?

Abbiamo appena concluso, domenica scorsa, un apprezzatissimo Corso sull'interazione tra la spiritualità e la medicina. Il prof. Zora ha concluso il suo intervento con questo monito: "Nessuno tocchi il DNA". Il DNA come tutti sappiamo, contiene tutte le informazioni genetiche che determinano la nostra persona, nella propria unicità. Il patrimonio genetico è l’insieme dei geni presente nel corredo cromosomico completo di una cellula. Le cellule umane contengono 23 coppie di cromosomi, ognuno dei quali contiene migliaia e migliaia di geni che contengono le istruzioni per la formazione e lo sviluppo di un organismo.

La manipolazione genetica attraverso l’ingegneria genetica e la biotecnologia tende a modificare il patrimonio genetico di un organismo per ragioni di utilità tecnica, scientifica e clinica.

La scienza stessa invita alla cautela nell’utilizzo di queste tecniche, da un lato perché non si è ancora in grado di prevederne le conseguenze, dall’altro perché i problemi etici che sorgono sono di non poco conto. Già la possibilità di conoscere il patrimonio genetico di un essere umano solleva una questione morale. Se è vero, infatti, che queste informazioni potrebbero favorire un individuo, per esempio nella prevenzione di una malattia,è altrettanto vero che potrebbero danneggiarlo se fossero usate, per esempio, o da un datore di lavoro nel decidere di un’assunzione, o da un assicuratore nel definire il valore di una polizza....
Roberto Aita | 01 Apr 2018

Sintomi da dipendenza da Facebook

SINTOMI DA DIPENDENZA DA FACEBOOK ...
FACEBOOK E’ PERICOLOSO: TI ROVINA LA VITA. Può sembrarvi esagerato ma almeno in parte è vero: Facebook non sta migliorando la nostra esistenza, anzi. Certo, essere sempre connessi è bello, trovare in bacheca notizie divertenti o interessanti è utile e vedere le foto di amici con cui non possiamo sentirci ogni giorno è carino, ma, diciamocelo, ci sono anche un sacco di contro che l’utilizzo di questo social network porta inevitabilmente con sé. Il punto è che quasi non ci facciamo caso, che ormai le controindicazioni fanno talmente parte di noi da non essere più visibili, almeno non a occhio nudo.
SETTE MOTIVI PER FARE A MENO DI FACEBOOK.
Proprio per questo dare un’occhiata alle cose tramite la lente d’ingrandimento del “Daily Express” può essere utile per capire se utilizziamo Facebook in maniera sensata o se, in qualche bizzarro modo, ne siamo dipendenti e, quindi, lasciamo che peggiori le nostre giornate. Il sito inglese, infatti, ha elencato ben sette problematiche create dal Social Network, questo vale anche per gli altri Social Network e anche per Whatsapp e per un uso esagerato degli SmartPhone ...

Facebook è pieno di spoiler. Almeno una volta nella vita è successo a tutti: aprire la bacheca nel momento sbagliato e scoprire che qualche simpaticone ha appena commentato il film o la serie TV che ancora non avete visto. In attesa che Zuckerberg dia vita al pulsante “Spoiler Alert” non resta che pazientare…
Bruno Pramaggiore | 01 Apr 2018

Web dipendenza e...Digiuno Tecnologico

Ormai è un fenomeno che sta contagiando un po' tutti: i bambini e genitori web dipendenti . Li chiamano generazione 2.0, forse siamo già alla generazione 3.0 . Il vero problema è quello che sta coinvolgendo la nostra società rendendola in tutto dipendente, come comunicazione, dal web e dai social network . L'unica comunicazione, quella autentica, quella all'interno del nucleo famigliare, sta invece regredendo.
Una volta per i bambini c’erano le bambole, il pallone, le macchinine. Tanti stavano con i nonni e apprendevano la manualità nello svolgere alcuni lavoretti, ad esempio raccogliere la verdura, bagnare le piante, dar da mangiare agli animali da cortile.
Altri bambini sviluppano interessi per il disegno o la lettura.
Oggi alcuni bambini non sanno neanche che le mele si raccolgono dal melo, ma pensano che crescono nel supermercato, o tante altre assurdità .
Poi dagli anni '80 si è fatta largo un’altra tipologia di gioco in grado stimolare allo stesso modo la mente dei bambini: i videogames. L’ultima grande rivoluzione nel tempo libero dei più piccoli, infine, è stata l’arrivo di internet: i ragazzi oggi trascorrono molto tempo online davanti al pc, allo smartphone o al tablet. L’imperativo è partecipare, condividere le proprie esperienze, in due parole “essere social”...
Bruno Pramaggiore | 01 Apr 2018

Come uscire dalla crisi

Come uscire dalla crisi? Questa frase ormai siamo arcistufi di sentirla ripetere dai telegiornali, giornali e trasmissioni televisive. Ognuno propone la sua soluzione magica; ormai tutti sono maghi della finanza, della politica sociale, dell'imprenditoria e quant'altro . Mi sembrano tanti alchimisti; ma alla fine tante parole e niente sostanza .
Insieme a voi cari lettori, vorrei affrontare l'argomento da un punto di vista diverso, senza l'esasperata analisi di dati , numeri, proiezioni o qualsiasi cosa che di concreto hanno ben poco, ma analizzando la Crisi Economica sotto l'aspetto di una Riprogrammazione a livello Sociale
Partirei dall'immagine che vi propongo all'inizio dell'articolo in cui si evince che l'economia mondiale si è sempre basata su queste categorie : Imprenditori, Lavoratori, Consumatori .
I concetti che adesso vi esprimo sono semplici e magari a qualcuno potranno sembrare banali, ma dal mio punto di vista non sono tanto banali visto che da quando non vengono più considerati importanti è iniziata la Crisi Economica , che ha colpito tutte le categorie che vi ho elencato precedentemente.

Partiamo dal punto che accomuna imprenditori, lavoratori, consumatori: è che sono ESSERI UMANI. Non sono robot, holding finanziarie, agenzie di rating, sindacati o qualsiasi altra entità .
Bruno Pramaggiore | 01 Apr 2018

Gli artigiani sono la poesia di un paese

Oggi inizio il mio articolo con una citazione del poeta G. Zanella (di Chiampo- VI). Ha scritto che gli artigiani sono la poesia di un paese ; un paese senza artigiani è un paese senza poesia.
Ricordo con nostalgia le vie del centro del mio paese quando passeggiando i piccoli artigiani che riparavano ogni cosa, dalle scarpe alle pentole, il barbiere, il panettiere, il fabbro ecc..affacciati sulla porta ti salutavano, con un cenno del capo o alzando la mano.
Adesso passo e vedo i loro negozi chiusi e vuoti, non c'è più poesia, hanno dovuto chiudere.........
La società consumistica ha cancellato la poesia dai nostri paesi, ma non solo questo, ha cancellato anche il dialogo, il saper vivere i momenti belli della giornata, il condividere gioie e dolori con i famigliari o le persone a noi care.
Passeggiando non incontri più persone che ti salutano e sorridono, persone con cui scambiare qualche parola.Tutti che camminano velocemente parlando al telefono o a testa bassa che digitano messaggi.
Silvano Dal Grande | 01 Apr 2018

Imprenditoria Etica

Shalom ai miei cari lettori.
Da oggi nel blog inauguro una nuova sezione intitolata Imprenditoria Etica.
Ora vi spiegherò cosa mi ha portato a sviluppare questo argomento e vi voglio anche svelare qual'è il mio SCOPO ( sogno da realizzare ) del quale voi sarete i protagonisti.
Viviamo in una società che non mette più in primo piano la Persona, ma vi sono altri valori che ne hanno preso il posto, questi sono : il denaro, l'apparire, l'egoismo e se ve li elencassi tutti non finirei più di scrivere...
Oggi le persone sia in Azienda che nella Società non sono più considerate a livello umano, ma sono considerate sulla base di: Tu Sei Se tu Hai .
Cosa significa se ognuno di noi, nella nostra società, ha valore non per quello che è ma per quello che ha? Si comincia con i bambini che ormai a 5 anni devo avere i Tablet, a 18 anni cosa gli comprano i genitori? Forse un' astronave???
La stessa cosa succede in Azienda. Chi è Manager vale e invece gli operai o addetti ai lavori sono solo dei numeri. Ma vorrei ricordare a tutti che i valore di un generale non sta solo nelle sue capacità, ma sta sopratutto nel valore del suo esercito.

Stessa cosa nelle aziende che producono prodotti di alta qualità: il segreto sta nell'avere il personale professionalmente preparato e MOTIVATO.
Bruno Pramaggiore | 01 Apr 2018

Te ne vai o paghi o muori !

Te ne vai o paghi o muori !
Tutti conosciamo la storia del profeta Giona che obbedisce a Dio di predicare a Ninive (l'attuale Mosul) dopo essere rimasto per tre giorni e tre notti nel ventre di un "grande pesce". Per alcuni teologi è un racconto allegorico, ma Gesù lo cita testualmente: Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. (Mt 12,40).

Si è parlato in questi giorni della vecchia Ninive, l'attuale Mosul in Iraq per le persecuzioni inflitte ai cristiani da parte dell'ISIS (nato da Al Qaeda) il neonato stato islamico, lo scorso giugno, è di fatto un califfato jihadista. Dopo aver autoproclamato la propria sovranità politica su Siria e Iraq, lo Stato Islamico proclamato l'intenzione di allargare il suo progetto di dominio, come suggerisce la stessa inclusione del "Levante" nella denominazione, anche su Giordania, Israele,Palestina, Libano, Kuwait, Cipro e una zona meridionale della Turchia (l'ex Vilayet di Aleppo) Attivo tuttora nella guerra civile siriana e in Iraq, dove ha occupato nel gennaio 2014 la città di Falluja, lo Stato Islamico è colpevole di numerosi crimini contro l'umanità.
Roberto Aita | 01 Apr 2018

Quando ho conosciuto Roberto Aita

Oggi voglio raccontarvi le mie impressioni quando ho conosciuto Roberto Aita .
Si può dire che è stato il destino ( o nostro Signore ) a darci la possibilità di conoscerci. Io avevo messo un annuncio su un giornale che effettuavo riparazioni di pc e Roberto mi ha contattato.
La mia prima impressione per telefono è stata quella di una persona distinta e molto educata; dopo alcune ore è venuto a casa mia per portarmi il pc da controllare e la mia prima impressione è stata confermata.
Questo è stato il primo incontro nel 2011. Poi sono seguiti altri incontri sempre per suoi problemi informatici e man mano abbiamo approfondito la nostra conoscenza.
Bruno Pramaggiore | 29 Mar 2018

Una Grande Famiglia

Vorrei affrontare questo tema della grande famiglia.
Quante volte avete sentito dire dai vostri titolari o dai dirigenti della vostra azienda, che siamo tutti parte di una grande famiglia?
E poi dalla mattina alla sera cominciano ad arrivare i tagli del personale, gli esuberi, la cassa integrazione?
Questo nel migliore dei casi. In altri casi da un giorno all'altro i dipendenti vanno in azienda e la trovano chiusa! L'azienda ha delocalizzato la produzione in uno dei tanti paesi emergenti, e troviamo centinaia di persone messe in mezzo una strada.
Bruno Pramaggiore | 29 Mar 2018
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