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Web dipendenza e...Digiuno Tecnologico

Ormai è un fenomeno che sta contagiando un po' tutti: i bambini e genitori web dipendenti . Li chiamano generazione 2.0, forse siamo già alla generazione 3.0 . Il vero problema è quello che sta coinvolgendo la nostra società rendendola in tutto dipendente, come comunicazione, dal web e dai social network . L'unica comunicazione, quella autentica, quella all'interno del nucleo famigliare, sta invece regredendo.
Una volta per i bambini c’erano le bambole, il pallone, le macchinine. Tanti stavano con i nonni e apprendevano la manualità nello svolgere alcuni lavoretti, ad esempio raccogliere la verdura, bagnare le piante, dar da mangiare agli animali da cortile.
Altri bambini sviluppano interessi per il disegno o la lettura.
Oggi alcuni bambini non sanno neanche che le mele si raccolgono dal melo, ma pensano che crescono nel supermercato, o tante altre assurdità .
Poi dagli anni '80 si è fatta largo un’altra tipologia di gioco in grado stimolare allo stesso modo la mente dei bambini: i videogames. L’ultima grande rivoluzione nel tempo libero dei più piccoli, infine, è stata l’arrivo di internet: i ragazzi oggi trascorrono molto tempo online davanti al pc, allo smartphone o al tablet. L’imperativo è partecipare, condividere le proprie esperienze, in due parole “essere social”...

Gli artigiani sono la poesia di un paese

Oggi inizio il mio articolo con una citazione del poeta G. Zanella (di Chiampo- VI). Ha scritto che gli artigiani sono la poesia di un paese ; un paese senza artigiani è un paese senza poesia.
Ricordo con nostalgia le vie del centro del mio paese quando passeggiando i piccoli artigiani che riparavano ogni cosa, dalle scarpe alle pentole, il barbiere, il panettiere, il fabbro ecc..affacciati sulla porta ti salutavano, con un cenno del capo o alzando la mano.
Adesso passo e vedo i loro negozi chiusi e vuoti, non c'è più poesia, hanno dovuto chiudere.........
La società consumistica ha cancellato la poesia dai nostri paesi, ma non solo questo, ha cancellato anche il dialogo, il saper vivere i momenti belli della giornata, il condividere gioie e dolori con i famigliari o le persone a noi care.
Passeggiando non incontri più persone che ti salutano e sorridono, persone con cui scambiare qualche parola.Tutti che camminano velocemente parlando al telefono o a testa bassa che digitano messaggi.
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